Prima di immergerci nel mondo dei filtri ND e delle lunghe esposizioni, è importante sottolineare che esistono diverse tipologie di filtri ND. Due delle varianti più comuni sono i filtri circolari a vite e quelli a lastra. I filtri circolari, avvitati direttamente sull'obiettivo, offrono praticità e facilità d'uso, mentre i filtri a lastra, da inserire in un apposito supporto (Holder), consentono maggiore flessibilità e la possibilità di combinare più filtri per esempio abbinati a dei filtri GND (Gradual Neutral Density). Entrambe le opzioni hanno i loro vantaggi, e la scelta dipende spesso dalle preferenze personali e dalle esigenze specifiche di ciascun fotografo.

Solitamente, se devo utilizzare solo il filtro ND, sono più veloci e pratici quelli circolari a vite come dicevamo sopra.

I filtri ND riducono la quantità di luce che raggiunge il sensore della fotocamera, consentendo ai fotografi di gestire l'esposizione in condizioni di luce intensa.

I filtri ND sono disponibili in diverse gradazioni.

Con l' assorbimento   della luce, è possibile utilizzare tempi di esposizione più lunghi, rendendo possibile la produzione di lunghe esposizioni.

In  campo  video, i filtri ND sono utilizzati per ridurre la luce e mantenere la regola del 180 ( rapporto FPS Vs Shutter speed 1 a 2 ), garantendo una corretta esposizione senza compromettere la qualità del video.

Come dicevamo, i filtri ND sono disponibili in varie gradazioni, espresse in stop. 

Dalle densità più basse, esempio un  filtro ND8, che riduce la luce di 3 stop per arrivare a quelli ad alta densità; un filtro ND1000 riduce la luce di 10 stop. Nel mezzo citiamo gli ND 16/32/64/128/256 a salire sino a ND 1000/32000.

Un esempio estremo è il filtro ND32000, il quale, con la sua elevata densità, toglie addirittura 15 stop di luce. Per dare una idea, uno scatto a F 8 con ipotetico 1/250 come tempo , con un filtro ND 32000 il tempo sale a 128 secondi. Da utilizzare in condizioni di elevatissima luce. Personalmente l'ho utilizzato in giornate estive e molto soleggiate quando necessitavo di tempi superiori ai 20/30 secondi.

Oltre alle classiche lunghe esposizioni per creare l'effetto seta nell'acqua o catturare il movimento delle nuvole nel cielo, i filtri ND possono aggiungere un tocco di "mistero" a scene dinamiche, "cancellando" o sfocando elementi in movimento e dando vita a un suggestivo effetto fantasma.

In scene dove mezzi e persone sono in movimento, la lunga esposizione può generare questo effetto. Mezzi veloci e persone in movimento rapido possono apparire come tracce sfocate o addirittura scomparire, creando un'atmosfera eterea e dinamica.

È fondamentale considerare la velocità degli elementi nella scena. Oggetti in movimento veloce potrebbero sfumare, mentre soggetti più lenti o fermi saranno più nitidi. Questo contrasto può aggiungere un livello di complessità e racconto visivo unico.

Sperimentare con la durata dell'esposizione, la velocità dei soggetti e le diverse gradazioni è la chiave. In scene dinamiche, cerca l'equilibrio perfetto per ottenere risultati sorprendenti. Usare un treppiede per garantire stabilità e giocare con le impostazioni della fotocamera sono essenziali per raggiungere l'effetto desiderato.

Nel caso dell'acqua, ricordiamoci che la lunghezza dell'esposizione è indirettamente proporzionale alla velocità dell'acqua stessa: se per una cascata possono servire pochissimi secondi, per le acque tranquille di un laghetto possono servire parecchi secondi, tipicamente oltre i 20/30 secondi.

Mi voglio soffermare ora sulla errata convinzione che i filtri ND in fotografia servano anche per esporre correttamente.

Abbiamo detto che I filtri ND sono concepiti per ridurre la quantità di luce che raggiunge il sensore della fotocamera.

È essenziale comprendere che i filtri ND non sono strumenti di correzione dell'esposizione. Se una foto è inizialmente sovraesposta o sottoesposta, il filtro ND da solo non risolverà il problema. La corretta esposizione non dipende unicamente dalla comprensione e dalla regolazione degli elementi fondamentali come apertura, tempo di esposizione e sensibilità ISO ma anche su quale punto della scena che vogliamo fotografare decidiamo di misurare l'esposizione.

Un esempio concreto di questa dinamica è il seguente: se una fotografia, con impostazione del diaframma a f/2.8 e un tempo di 1/500 è inizialmente sovraesposta sulle alte luci, ( con lettura dell'esposizione  misurata sulle ombre), l'applicazione di un filtro ND8, che riduce la luce di 3 stop, porterà il tempo di esposizione a 1/60. Tuttavia, se il punto di esposizione rimane impostato sempre sulle ombre, le alte luci, come il cielo, risulteranno comunque sovraesposte.

Infatti in fotografia, per gestire scene con parecchi stop di differenza tra alte luci e ombre (tipiche le ore vicine all'alba o al tramonto) non si usano i filtri ND ma i cugini filtri GND ( Gradual Neutral Density ). Sono i filtri a lastra e vengono usati per esporre in maniera corretta su una scena dove ci sono parecchi stop di differenza tra alte luci e ombre.

Esplorare il mondo dei filtri ND e delle lunghe esposizioni offre opportunità creative e suggestive. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che avere solide basi di fotografia costituisce la chiave per sfruttare appieno il potenziale di questi strumenti. La comprensione approfondita dei principi fotografici fondamentali, come il " triangolo dell'esposizione ", insieme a una consapevolezza del punto di esposizione e modalità di esposizione della propria fotocamera, consente di ottenere risultati bilanciati e coinvolgenti.

Investire tempo nella padronanza di queste fondamenta non solo arricchisce la tua esperienza fotografica, ma amplifica anche il potere creativo che i filtri ND offrono.

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